Nel sempre discusso pacchetto sicurezza è incluso un altro articolo (il 50 bis) che purtroppo non fa discutere come dovrebbe!
Nel testo del ddl si legge infatti: "In caso di accertata apologia o
incitamento, il ministro dell’Interno dispone con proprio decreto
l’interruzione dell’attività indicata, ordinando ai fornitori di
servizi di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi
strumenti di filtraggio necessari a tal fine, applicando sanzioni
pecuniarie per gli inadempienti."
E’ evidente che il problema di ingerenza di potere, di prevaricazione della libertà d’espressione e di informazione, si pone proprio perchè il meccanismo di controllo è affidato per via amministrativa ad un’isituzione politica del governo invece che all’autorità giudiziaria – in un paese democrattico dovrebbe essere l’organismo preposto a giudicare i reati commessi. Purtroppo fa impressione la passività con cui tutto questo stia passando sotto silenzio, al di là dei media tradizionali, soprattutto tra tutti quegli utilizzatori quotidiani che, con molta leggerezza, diffondono i propri dati personali nel disinteresse generale per la propria libertà e per la propria privacy.
Vi proponiamo i link di due articoli tratti da un news blog specifico del mondo del web, un altro link al sito "e -privacy 2009 – Verso il Controllo Totale" – il convegno dedicato ai
problemi della privacy nell’era digitale – e infine vi postiamo direttamente un articolo uscito su La Stampa
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=9613&numero=1262
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=9362
http://e-privacy.winstonsmith.info/
http://www.lastampa.it/_web/tmplframe/default.asp?indirizzo=http://googleitalia.blogspot.com/2009/02/filtrare-la-rete-no-grazie.html
Con il pacchetto sicurezza il governo imbavaglia la Rete
(LA STAMPA 6/2/2009 ANNA MASERA)
E’ successo di nuovo. I politici mettono mano a Internet per regolarla, e fanno danni perchè lo fanno in fretta e furia senza chiedere pareri agli addetti ai lavori e trattando la Rete come se fosse un qualsiasi mezzo di comunicazione: ma ormai dovrebbe essere chiaro che la materia è delicata e richiede competenza… Bastava sentire un giurista esperto della materia come Stefano Rodotà, o Giuseppe Corasaniti, o Guido Scorza, o Daniele Minotti… I politici, con gran parte dei media tradizionali silenti, indifferenti, ignari o peggio ancora compiacenti, ci stanno scrivendo le regole per comunicare nel digitale, e noi Netizens se non ci svegliamo e non ci mobilitiamo per tempo rischiamo di arrivare troppo tardi e di diventare dei fuori-legge.
L’articolo 50-bis del disegno di legge 733, noto come il "pacchetto sicurezza", passato ieri al Senato e che deve essere adesso sottoposto alla Camera, costringe gli Internet provider a filtrare i contenuti a caccia di istigazioni a delinquere e apologie di reato, e Facebook in Italia rischia di non poter più proseguire la sua avventura. Continue reading →