G8 University Summit 3

È
finito questo malaugurato G8 University Summit.

È
finito come previsto con 20 minuti di scontri che hanno offuscato una
mattinata di manifestazione pacifica composta di persone che
giustamente volevano esprimere una propria idea, una proria visione
delle cose. Giusta o sbagliata che fosse. Giusto o sbagliato che
fosse questo G8 University Summit.

L’impressione
è che si sia svolto un copione anche piuttosto canonico.
L’impressione è che si siano create tutte le condizioni perchè si
verificasse questo copione e che si continuino a gettare le basi
perchè si ripeta. Naturalmente, tutto sommato fa sempre comodo!

Da
quasi tutto il mondo politico arriva la condanna – anch’essa
secondo copione, secondo consueta retorica da fiction politica –
rispetto al gruppo di violenti verso cui non bisogna abbassare la
guardia perchè il rischio terrorismo è sempre in agguato!

Gli
incidenti avvenuti a Torino in occasione del G8 dell’Università
“rappresentano un preoccupante campanello d’allarme in vista del
prossimo vertice del G8 che si svolgerà a L’Aquila tra poco più
di un mese”. E’ quanto afferma in una nota il segretario dell’Ugl
Polizia Cristiano Leggeri. “Siamo profondamente preoccupati –
continua Leggeri – perché a Torino abbiamo assistito a scene di
violenza che pensavamo fossero superate. Sembra che un semplice
richiamo a tutto ciò che riguarda genericamente il G8, riesca a
scatenare masse di violenti contro le forze di polizia il cui compito
è quello di consentire il libero svolgimento di riunioni ed
incontri”.

Cicchitto,
definisce gli scontri di Torino «il segno che nella società
italiana esiste ancora il brodo della cultura terroristica costituito
da diverse realtà della sinistra radicale»

Non
è forse questo un modo per stigmatizzare e ridurre qualsiasi forma
di dissenso, di non conformità ad un unica visione degli avvenimenti
politici, ad un’espressione per forza violenta di presunti gruppi di
pericolosi terroristi?

Non
è forse una forma un po’ troppo riduzionistica per etichettare, in
modo univoco, l’espressione di più ragazzi che hanno manifestato in
vari modi il loro disappunto riguardo la legittimità democratica di
organizzare un summit sull’università, senza interpellare con ampio
anticipo delegazioni di studenti, dottorandi, ricercatori,
assegnisti, professori per capire in vivo come ognuna di queste
figure riveste il suo ruolo nell’università?

È
per semplice abitudine alla retorica politica, e tutto quello che è
stato detto era un “già sentito”, oppure c’è una volontà di
creare una visione semplice e netta di qualsiasi contestazione?

Sembra
la solita tecnica di catalizzazione dell’attenzione verso
significanti diversi dai significati più autoevidenti che dovrebbero
avere i fatti in sé.

E
allora proviamo a notare questa insistenza mediatica sulle parole “
terrorismo” “violenza” “sinistra radicale” (e qui si
potrebbe anche sorridere un po’) “cultura terroristica” che
evocano le lotte sicuramnte violente degli anni 70. Si capisce che si
rischia di far passare un”idea di pericolosità, si richiamano
fantasmi di un periodo di storia italiana straordinariamente non
ancora sorpassato ed elaborato che fa, logicamente, condannare la
violenza in modo accorato da parte di tutti gli schieramenti
politici.

In
un articolo di oggi sul Corriere si diceva che i manifestanti hanno
riportato nelle strade la stessa simbologia di quegli anni, a ben
vedere, sembrerebbe invece che la simbologia sia stata richiamata a
posteriori, dal mondo politico e dai media.

L’affermazione
precedentemente riportata da Cristiano Leggeri rischia di essere un
soffiare sul fuoco se non si dice, per esempio, che sono vivide anche
tra i ragazzi più giovani le ingiustizie perpetrate a manifestanti
estranei alle violenze dei balck block a Genova, nel 2001. È con
impunità e ingiustizie come quelle che si crea terreno fertile per
nuova violenza!

Solo
i
l filosofo Gianni
Vattimo, candidato con l’Idv alle europee e presente al corteo di
ieri, si distingue dal coro e restituisce un minimo di riconscimento
a vicende insabbiate: «La destra sta attuando una nuova strategia
della tensione, perché io di studenti armati di mazze non ne ho
visti, mentre ho visto uno schieramento armato dei reparti speciali
della polizia, ai cui vertici sarebbero stati messi gli stessi
personaggi che coordinarono le attività di repressione del G8 di
Genova».

Torniamo
alla sostanza delle cose e auguriamoci di non vedere ripetuti i
soliti clichè anche tra poco più di un mese!

G-8 università: feriti 19 agenti Guerriglia urbana a Torino Il sole 24 Ore

Torino, scontri tra studenti e polizia – Corriere della Sera

Scontri, paura per il G8 Guerriglia urbana a Torino: 24 feriti – Il Tempo

Torino, si è concluso il "G8 University Summit 2009" – la Repubblica

Al G8 di Torino botte agli studenti che protestano – Manifesto

G8, la dichiarazione finale dei rettori

 

 Giorgio – PsicoPadova

 

 

 

 

 

 

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2 Responses to G8 University Summit 3

  1. PsicoPadova says:

    Grazie mille del contributo uninversi e lavoro egregio per qunato riguarda il dossier!

    invitiamo a leggerlo dedicandoci un po’ di tempo (2° link)

  2. Uninversi says:

    il nostro contributo sul tema…
    http://www.uninversi.org/…lli-si-danno-alla-fuga

    ..ed il dossier che abbiamo pubblicato qualche giorno prima:
    http://www.uninversi.org/…p;id=10&format=raw

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