Referendum elettorale 2009

Questo Giugno si prospetta essere cruciale per le dinamiche politiche italiane:
non solo il 6 e il 7 saremo chiamati a votare per le Europee, ma il 21 giugno è prevista il Referendum sulla legge elettorale.

Tre sono le considerazioni preliminari da fare:
1) accorpare le due votazioni in un unico giorno avrebbe fatto risparmiare una cifra stimata intorno ai 500 milioni di euro, per non parlare del tempo che si sarebbe potuto risparmiare per chi,come la maggioranza degli studenti, vive lontano da casa.

2)Le leggi su cui verte il Referendum sono molto complesse e difficilmente fruibili dai non addetti ai lavori.
I virtuosismi in politichese rendono ostiche le questioni governative ai cittadini, li allontanano dalla vita socio-politica e confondono le idee: sorge il dubbio che tutto questo sia fatto apposta.

3)Non vi è una adeguata informazione riguardo il Referendum e quali leggi abroga.

Vediamo di chiarire le idee iniziando dal principio e cercando di semplificare il più possibile quali modifiche potrebbe apportare l’esito di questo Referendum e quali sono le leggi che si vanno ad abrogare o a mantenere.


Il Referendum è previsto per il 21 Giugno e consiste nel rispondere Sì o No a 3 quesiti.

PRIMO QUESITO: premio di maggioranza alla lista più votata e innalzamento della soglia di sbarramento alla Camera.

SECONDO QUESITO:premio di maggioranza alla lista più votata e innalzamento della soglia di sbarramento al Senato.

Attualmente è previsto un sistema proporzionale con premio di maggioranza, attribuito alla singola lista o alle coalizioni di liste che ottiene il numero maggiore di voti.

Il primo ed il secondo quesito sono identici, ma sono valevoli rispettivamente per la Camera e per il Senato.


In  poche parole, in caso di esito positivo, il premio di maggioranza viene attribuito alla lista singola che abbia ottenuto il numero maggiore di seggi e non più alla coalizione di liste.
Questo denota una prospettiva Bipartitica, nel senso che molti partiti confluiranno in un’unica lista e sotto un’unica egida; non ci saranno più coalizioni,ma confluenze.

Un’altra conseguenza è l’innalzamento delle soglie di sbarramento. Per ottenere la rappresentanza parlamentare, le liste devono comunque raggiungere il 4% alla Camera e l’8% al Senato.


Riassumendo, in caso di esito positivo, la lista più votata ottiene la maggioranza dei seggi, le liste minori hanno comunque rappresentanza,purchè superino lo sbarramento.

 


TERZO QUESITO: ABROGAZIONE(ovvero cessazione della legge) DELLE CANDIDATURE MULTIPLE.

Attualmente un candidato può proporsi in più circoscrizioni,anche tutte; se viene eletto in più luoghi, egli è costretto ad optare per uno dei seggi ottenuti; nei seggi ai quali rinuncia, subentreranno i candidati con il maggior numero di voti dopo di lui.
Questo vuol dire che il plurieletto favorisce e dispone del destino dei candidati,la cui elezione dipende esclusivamente da lui.
Nell’attuale legislatura il fenomeno conivolge 1/3 dei parlamentari: in poche parole, 1/3 dei parlamentari viene eletto perchè qualcun altro ha rinunciato a quello specifico seggio e non ad un altro.
Questo atteggiamento potrebbe favorire atteggiamenti di accondiscendenza e di subordinazione.

L’esito positivo a questo quesito ABROGA,ovvero cancella, la possibilità di candidarsi in più circoscrizioni.

RIASSUMENDO
I E II QUESITO: premio di maggioranza alla lista e non alle coalizioni: Se l’esito sarà positivo(ovvero in caso di vittoria dei Sì):
A)ad esempio la maggioranza non sarà più del centrodestra o del centrosinistra,ma del Pdl o del Pd.
B)Lo sbarramento si innalza al 4% per la Camera, all’8% per il Senato.
C)Possibile direzione Bipartitica: non più coalizioni,ma affluenza ad un’unica lista.
D)La lista più votata ottiene la maggioranza dei seggi, le liste minori hanno comunque rappresentanza se superano lo sbarramento.

III QUESITO: ABROGAZIONE CANDIDATURE MULTIPLE. Se l’esito sarà positivo( in caso di vittoria dei Sì):
A)un soggetto potrà candidarsi in una sola circoscrizione e non i molteplici o tutte.
B)Le elezioni dei singoli individui non dipende da chi rinuncia al seggio.

Caterina-Psicopadova

 

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