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Volevo scrivere in breve e in parole semplici quanto ci sia
di positivo in quanto sta accadendo in questo momento: studenti, professori
senza essere uniti al di sotto di nessuna bandiera o slogan stanno cercando di
utilizzare gli strumenti loro disponibili per fare sentire il dissenso rispetto
questa riforma. E’ difficile, lungo, estenuante anche solo mettersi d’accordo
sulle cose basilari, un abbraccio, un vi vogliamo bene e chi la dura la vince!!!
Certo sono tante le
teorie che finalmente trovano pratica nella realtà per sensibilizzare e svegliare chi fino ad ora aveva pensato
con la testa di altri, cosa che ammetto fare spesso anche io; i perché di tale
coinvolgimento sono solo soggettivi: c’è chi è affezionato a una linea, c’è chi
ha il moroso, c’è chi ha il lavoro: ma uniti perchè in ballo c’è il futuro del
pensiero libero che non vuol dire anarchia incondizionata né
prevaricazione.
Soprattutto credo sia sentito che è riuscito a trovare una
forma diversa che può aver preso le sembianze di un gruppo o di un blog o di
una scritta, un linguaggio per potersi esprimere e per informare.
Ed è un augurio, un augurio perché riunendo le menti e le
idee si possa trovare forma nella legalità per cambiare le cose: che l’università fucina di saperi critici
ma non solo l’università e la scuola non
muoia in mano a chi vuole solo controllarla per trarne beneficio.
Un controllo sociale
che ha insito all’interno qualcosa di malato e manipolatore; che
privatizzando incomincia a limitare a pochi il diritto al sapere e relegare
agli altri lavori di catena e di servizio (certo però tutto serve al sistema)
un sistema però da noi creato.
Il mio personale coinvolgimento è iniziato ascoltando
l’appello di un padre che non voleva che la figlia partisse per rincorrere i
propri sogni: una figlia a cui lui voleva dare un futuro e che questo futuro
fosse garantito da uno stato e da dei politici da lui votati che dovevano garantirgli quantomeno ciò
che gli era stato promesso al posto di un voto.
L’appello di questo padre che leggeva libri e incitava alla
discussione davanti al pedrocchi ha fatto strada e si trovando altre forme che
non parole al vento.
Ora mi chiedo: sono molti i politici che ci hanno promesso
in cambio di una crocetta su un foglio di carta la tutela dei nostri diritti e
credo che la conoscenza possa essere
alla base dello stare bene. Concludo
con una nota positiva: ho visto essere pensiero
comune.
Licia Sesia