Queste sono giornate splendide. Tutti gli studenti dell’ateneo di Padova uniti per far capire a chi vuole commercializzare il sapere che "ci hanno veramente rotto i coglioni".
Siamo studenti venuti da tutta Italia, e anche oltre, attratti dalla fama della rinomata Università degli Studi di Padova e abbiamo la presunzione effettiva di vivere questa città, di pagare i servizi, gli affitti, le tasse e di contribuire in una maniera non del tutto irrilevante al suo sviluppo economico.
Ora noi abbiamo bisogno di voi.
Noi che calpestiamo le vostre strade, noi che respiriamo la vostra stessa aria, noi che ci battiamo per le vostre stesse lotte, abbiamo bisogno della città, o meglio, dei cittadini.
Dobbiamo ringraziare Giulio e anche Maria Stella per averci dato la possibilità di rendere tutto questo reificabile.
Non siamo qui per dire che la proprietà privata è un furto o per chiederci che fine hanno fatto i partiti o peggio ancora i marxisti-leninisti proprio ora che i loro principi fondamentali vengono toccati nel vivo.
Non siamo qui neanche per dire che lottando si può perdere e senza lottare hai già perso, né tanto meno boia chi molla.
Non siamo qui per dire che quello attuato dal governo non è altro che un piano gelliano.
Siamo un gruppo di studenti preoccupati per quello che avverrà a livello nazionale per l’istruzione pubblica e cosa succederà alla nostra città.
La finanziaria ideata da Tremonti rende il privato più forte del pubblico mettendo l’Università alla stregua delle multinazionali e la riforma Gelmini riduce l’intero iter scolastico a una goliardata.
Tutto ciò porterà, nella realtà di una città universitaria che è quella di Padova, a un aumento delle tasse universitarie e a un crollo delle immatricolazioni, quindi a un crollo drastico della popolazione. Tuttala società e tutte le attività commerciali ne risentiranno dal salumiere sotto casa alla Coin all’angolo di via Altinate, per non parlare dei paninari del portello o delle copisterie.
Chi affitterà più le migliaia di appartamenti occupati da noi studenti?
Chi riempirà la vita cittadina di iniziative?
Chi solleverà Padova una volta che non avrà più un centro di ricerca che ha ora?
Come si riempiranno le strade e le piazze?
Chi proteggerà l’esubero dei servizi quale autobus o tram?
I cittadini di Padova hanno investito su questa città e ora c’è il rischio che tutto ciò non sia servito a nulla.
Abbiamo bisogno di mobilitazione.
Abbiamo bisogno di voi.
Abbiamo bisogno che la città o, melgio, i cittadini ci appoggino per salvare l’Università e la città.
E’ giunta l’ora di vivere questa città.
Questa riforma demolisce i nostri diritti in quanto studenti e annienta i vostri interessi in quanto padovani.
Giancarlo-PsicoPadova