Mentre si parla spesso del reclutamento di docenti e
ricercatori, e dei loro stipendi, si parla pochissimo di diritto allo studio. Questo termine viene spesso
tirato in ballo insieme con i test di ammissione, quasi che il dritto allo
studio consista solo nel diritto di iscriversi a qualunque facoltà e in
qualunque sede. Non è così. L’università pubblica è la struttura essenziale alla
crescita culturale di una nazione, dove il patrimonio umano costituito dai
giovani crea sapere. Gli studenti sono i protagonisti dell’università e
dovrebbero essere messi nelle condizioni migliori per utilizzarne
l’insegnamento. Diritto allo studio significa quindi che i capaci e i meritevoli
– come recita la nostra Costituzione – siano messi in grado di frequentare le
lezioni da residenti e non da pendolari, che il loro tempo sia dedicato alle
attività curricolari, che non debbano gravare economicamente sui genitori. Continue reading
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