Enzo Biagi sosteneva che in una società civile i grandi principi, le grandi verità, alla fine restano due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.
Recenti avvenimenti , e il modo con cui sono stati presentati da stuoli di pseudo-giornalisti, suggeriscono l’idea che l’emergenza famiglia in Italia sia ben più grave di quello che si pensi, ma sembra difficile che negli ultimi decenni gli orfani siano stati così tanti.La vera emergenza riguarda la classe politica degli ultimi anni e l’idea di Stato che si è fatta spazio in questo paese.A Piazza Navona si è consumata la persecuzione fisica di una parte politica contraria agli atti del governo in carica.Nelle ultime ora si è visto un tentativo da parte dei media del presidente del consiglio ( i tre nazionali e i suoi 3 privati) di rendere comune l’idea di uno scontro tra facinorosi di destra e di sinistra, con questi ultimi additati come i veri responsabili. L’operato della polizia è stato descritto come "ispirato a criteri di equilibrio e prudenza, cercando di tutelare la libertà di espressione e la sicurezza e l’incolumità pubblica"; di seguito di è aggiunto che "gli agenti non sono intervenuti direttamente a piazza Navona durante i primi momenti di tensione tra «rossi» e «neri» per evitare di acuire le ostilità".Ma in quale paese civile la polizia e le forze dell’ordine non intervengono per sedare il pestaggio di pacifici manifestanti da parte di neofascisti armati di mazze per non "acuire le ostilità"?In quale paese civile si può equiparare l’azione di individui che attaccano con armi a quella di altri individui che si difendono con tavolini, tovaglie e suppellettili?In quale paese civile un intero camion carico di mazze e bastoni può passare tranquillamente tra i cordoni della polizia senza alcun problema?
Solo in un paese dove la classe politica che governa è totalmente priva di moralità; ne sono dimostrazione la vergognosa operazione di mistificazione della realtà di questi giorni da parte dei consoni canali di informazione popolari. Viviamo in un paese dove la menzogna è lo strumento di controllo più utilizzato, dove l’idea di stato è pari a quella di azienda, il capo del governo è il principale. L’idea di democrazia che consegue da questa visione dello stato civile è quella di mandare picchiatori di professione contro chi disturba i consigli di amministrazione. Il risultato più significativo di queste giornate febbrili è il totale fallimento dal punto di vista comunicativo della classe politica, che oggi cerca di imporre la distruzione del sistema educativo italiano. Assistiamo in queste ore a epiteti ingiuriosi e avvertimenti da ventennio da parte del governo nei confronti di chi esprime liberamente le proprie idee. Ma nonostante tutto, nonstante la forza coercitiva più forte, lo strumento della paura, della menzogna, della violenza e della totale chiusura ad un dialogo democratico, per la prima volta da moltissimo tempo chi impone la propria volontà ha imposto a se stesso la sua stessa paura.
Con alcuni dei cosiddetti rappresentanti dei cittadini potrei almeno chiedere di parlare a parità di fedina penale, ma sarebbe prova di insensibilità.
Non bisogna ferire le persone, me l’ha insegnato la mamma.
Giulio – PsicoPadova