L’Italia è un paese in cui si finge di risolvere i problemi…
in cui la filosofia del "tappabuchi"sta diventando una triste realtà: i problemi non vanno risolti alla radice,perchè scavando in profondità non è sempre detto si possa risalire,soprattutto negli affari del nostro Governo.
E’ molto più comodo fare tagli e chiamarli sprechi, fronteggiare il problema dell’immigrazione onorando i medici del titolo di Sceriffo, controllare l’accattonaggio istituendo una anagrafe,risolvere il problema della delinquenza istituendo le ronde, eliminare il problema degli stupri radendo al suolo i campi nomadi.
Fra tutti gli scempi attuati nell’ultima legislazione quella che tocca più da vicino la città in cui viviamo è senz’altro la questione delle ronde.
Due settimane fa gli scontri fra le ronde di Veneto Sicuro(Lega) e il C.S.O Pedro hanno suscitato scalpore, dato che le forze dell’ordine sono state costrette a vigilare sui vigilanti.
Eravamo rimasti a tali notizie quando, di recente, il Ministro dell’Interno Maroni ha annunciato che non vuole dilettanti allo sbaraglio, ma addirittura istituire dei corsi di formazione per le ronde stesse.
La domanda mi pare piuttosto lecita: da dove verranno presi i fondi per questi corsi?
I tagli alle Università hanno senso se poi il denaro ricavato è utilizzato altrove in qualcosa di sicuramente più opinabile?
Ovviamente il Dl -a detta del Ministro stesso- è in fase di perfezionamento, per cui attendiamo con ansia la risposta a questi spinosi quesiti.
Tuttavia ritengo molto più interessante l’aspetto psicologico, che è quello che più da vicino ci tocca;
è evidente che il bisogno di costituire delle ronde nasce da un senso precario di sicurezza, eppure i dati parlano chiaro: nella città di Padova i reati sono diminuiti del 20%: da cosa deriva allora questa discrepanza fra la sicurezza rilevata e quella percepita?
Di sicuro gran parte della manipolazione deriva dai media, che non fanno altro che accentuare i problemi solo perchè creano scalpore( vi siete mai chiesti perchè si parla in continuazione di stupri da parte di extracomunitari, quando quasi mai vengono menzionati i casi di donne picchiate e violentate dai propri padri,mariti,compagni?)
E’ il bisogno di trovare un capro espiatorio? In un momento di crisi non solo economica, ma anche anche sociale in cui non si riesce-o non si vuole riuscire- a trovare il colpevole, il passo verso la xenofobia diventa brevissimo: chi ha studiato Dinamica dei Gruppi troverà una interessante similitudine con il concetto di Coesione Interna, per cui l’identificazione di un nemico esterno serve a coagulare le energie stesse dei membri e a rendere più compatto il gruppo , perchè tutti hanno qualcosa in comune: un nemico.
Ovviamente meglio se non può dire la sua.
La presenza di ronde è opinabile, ma è l’aspetto di fondo ad essere ben più grave: è uno Stato assente che non garantisce la Sicurezza ai propri cittadini.
Le ronde sono semplicemente una pezza a colori per questa enorme Italia che fa acqua da tutte la parti, una soluzione spicciola ad un problema di gran lunga più complesso: la Giustizia.
Analizziamo un attimo questo aspetto:
la macchina giudiziaria è lentissima ed oberata di lavoro, le forze dell’ordine hanno pochi mezzi e risorse, in Italia è presente l’incertezza della pena (e nel peggiore dei casi la certezza di una non-pena), vi è un tacito inno all’impunità a partire dai nostri politici e dall’indulto che è stato approvato da schieramenti di destra e di sinistra( !!) ..allora mi chiedo che senso abbia istituire delle ronde ed addirittura finanziare dei corsi di formazione per loro dal momento in cui il problema è più complesso e profondo.
Sarebbe bello che i contributi dei cittadini andassero per qualcosa che sia di tutti, che sia Res-publica,che sia istituzionalizzato magari e non ad un gruppo di dilettanti allo sbaraglio.
La cosa si aggrava ancora di più se le ronde non mantengono il loro status di apartiticità: è visibile a tutti che la maggior parte di esse sono di Lega Nord, per cui mi chiedo se i nemici designati saranno selezionati in base all’ideologia politica o in base ad altri criteri…altro che libera espressione di cittadini che si vogliono rendere utili, il rischio è quello di arrivare ad una forza di polizia privata e politicamente schierata come le SA naziste.
Probabilmente esagero,ma i più grandi scempi della Storia sono nati a partire da piccole cose avallate dall’omertà dei civili.
Da un punto di vista psicologico,qual è il messaggio che giunge?
Il messaggio è che è giusto farsi giustizia da soli, che lo Stato non è una forza sufficiente per garantire un elemento basilare per i cittadini come la sicurezza e che quindi è giusto fare affidamento su forze estranee allo Stato che,però, ne facciano le veci: pensiamoci, il passo da questa dinamica alla dittatura o alla Mafia è davvero breve, dato che è una sorta di autorizzazione implicita a decentralizzare i poteri dello Stato.
E’ innegabile che in certi luoghi si sfiorino condizioni di sicurezza peggiori,ma non è questa la soluzione decisiva da attuare: ho come l’impressione che sia l’ennesima strumentalizzazione politica a scapito dei cittadini onesti.
Altra chicca che mi sento di citare, dato che non se ne è parlato molto, è che il Ministro Maroni ha sottoscritto il patto territoriale per la sicurezza sul Garda che decreta che:"La Regione Veneto ed il Ministero dell’Interno hanno pari dignita’ e pari responsabilita’ nella gestione e nell’attuazione dei piani per la sicurezza"
Questo è un approccio federalista al tema della sicurezza, è l’autorizzazione ad autonomizzarsi rispetto al potere centrale; ciò vuol dire che in una regione dove la Lega sfiora percentuali record, in nome di una presunta sicurezza è lecito pensare alla possibilità di uno stato di polizia, di ronde mosse da principi partitici specifici.
Un minuto di silenzio..e meditiamo.
Caterina-Psicopadova